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La generazione perduta dei nati in Italia negli anni ‘70 e ‘80

V ivo all’estero e non è mai facile spiegare come mai i giovani italiani senza diritti, lavoro, opportunità, solidarietà intergenerazionale non abbiano fatto ancora una rivoluzione. La risposta semplicistica che do comunemente è che quelli come me nati negli anni settanta e ottanta hanno scelto due vie: adeguarsi a una società basata sulle raccomandazioni, la precarietà giovanile, il nepotismo, le corporazioni, il familismo amorale oppure andare via. Io sono andato via. Ho la sensazione che i miei coetanei abbiano ancora poco chiaro che non è normale che i giovani in Italia non abbiano un sussidio di disoccupazione, nessuna garanzie per la pensione, nessuna meritocrazia, nessun supporto all’acquisto della prima casa, nessun assegno familare per sostenere la natalità, nessuna rappresentanza sindacale per lavoratori a contratto e disoccupati di piccole imprese. I giovani italiani tollerano, come fosse una situazione naturale, una violenta esclusione nel mondo del lavoro, ne
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Serge Latouche: consumatori perfetti, cioè infelici. Serviamo così

dal blog https://comedonchisciotte.org/ FONTE: LIBREIDEE.ORG L’espressione “decrescita felice” suscita ancora oggi molta perplessità. E’ un equivoco tutto italiano. Io non ho mai usato questa espressione. La decrescita ha un significato preciso e parte dall’assunto che noi viviamo in un mondo finito e con risorse finite. La seconda legge della termodinamica ci dice che se bruciamo 10 litri di benzina essa “non si distrugge”, ma non la possiamo nemmeno più riutilizzare come forma di energia. Come forma di energia la benzina se n’è andata per sempre. E la benzina, che è un derivato del petrolio, è un combustibile limitato, cioè finito. Queste sono cose che capirebbe anche un bambino, ma gli economisti no, si rifiutano di includere nell’ economia  questo aspetto determinante per il nostro  futuro . Pertanto, io ritengo che siamo giunti ad un punto cruciale, che impone il non-sviluppo. Purtroppo la stragrande maggioranza dei mass 

Capire l’Intelligenza Artificiale per non esserne fagocitati

  Dal blog https://sbilanciamoci.info/ Franco Padella , Mario Carmelo Cirillo 19 Ottobre 2023 Dal recruiting alla differenziazione dei prezzi di beni e servizi, già oggi viene utilizzata l’Intelligenza Artificiale. E nel futuro quanto saranno autonome le macchine nei passaggi decisionali? E quali problemi si porranno? Compendio ragionato del convegno “Intelligenze al confine tra biologico e artificiale”. In modalità per noi più o meno consapevole, i modelli di Intelligenza Artificiale (IA) stanno occupando vieppiù ampi settori della nostra vita. Partendo dagli assistenti vocali come Siri, i sistemi “intelligenti” si sono espansi ovunque ed è in atto un percorso che li vedrà entrare nei più disparati gangli sociali. La recente diffusione pubblica di Chat-GPT ha reso evidenti a tutti le grandi possibilità raggiunte dalla Intelligenza Artificiale, ora arrivata ad essere addirittura capace di una interazione uomo-macchina mediante l’utiliz

I robot ci toglieranno il lavoro: arriva la disoccupazione tecnologica

19^ e nuova puntata de  Il Tecnoribelle ,  pillole tecnoscettiche del giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci in esclusiva su  Playmastermovie  e in collaborazione con OASI SANA.   Regia del film-maker Alessandro Amori, parte tecnica Ciro Mauriello. Aiutano i chirurghi in sala operatoria e spostano le merci in magazzino. Tagliano l’erba del giardino e puliscono casa: al tempo della  Quarta Rivoluzione industriale  nell’avanzata del  transumanesimo,  secondo  l’International Federation of Robotics  nel mondo sarebbero  20 milioni i robot sul posto di lavoro , oltre  3  già occupati nelle fabbriche, per lo più in  Giappone e Corea del Sud , mentre a  Dongguan  esiste la prima fabbrica al mondo senza operai, assunti mille robot al posto dei braccianti. Nel 2018 la  ABB  ha investito 150 milioni di dollari a  Shanghai  per la fabbrica di robotica più avanzata sulla faccia della terra, in cui digitale, robotica e Intelligenza artificiale convivono per “ la più sofisticat

L’agricoltura è diventata «una macchina che trasforma petrolio»

06/10/2017 Il cambiamento climatico mette a rischio la biodiversità. L’allarme viene dal rapporto Integrare l’Agrobiodiversità nei sistemi alimentari sostenibili realizzato da Bioversity International . Già il numero degli animali si è dimezzato in poco più di un secolo (gli esperti parlano addirittura di un’imminente estinzione di massa, la sesta), ora pure la varietà genetica delle piante commestibili rischia di omologarsi, impoverendosi di sostanze nutritive fondamentali per la dieta umana. Secondo i dati del rapporto, infatti, il 75% del cibo mondiale è affidato a 12 colture e a cinque specie animali. Delle 5.538 specie vegetali commestibili per l’uomo, solo tre – riso, grano e mais – forniscono più del 50% dell’apporto calorico generale. Paradossalmente, in un momento in cui l’accesso a prodotti diversi non è mai stato così vasto, la dieta globale nel suo complesso sta diventando sempre più omogenea: cala il consumo di legumi, frutta

LA DISTRAZIONE DI MASSA COS'E'

Noam Chomsky, uno dei piu' importanti intellettuali oggi in Vita, ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media. Dedicate 5 minuti e non ve ne pentirete. Non foss'altro per ampliare le proprie conoscenze.  1-La strategia della distrazione L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun te

L’odierna figura dello Stato

irragionevole, lontana, ogni contatto con la quale fa solo ripetere: je ne sais de tout temps quelle injuste puissance, laisse le crime in paix et pursuit l’innocence>>. Dunque, il sistema amministrativo italiano LASCIA IL CRIMINE IN PACE E PERSEGUITA L’INNOCENZA. Che cosa ha saputo produrre L'organizzazione sociale da cambiare   1. LO STATO E LA LEGGE Nel 1772 Diderot così definisce lo Stato: "Lo Stato può definirsi una società civile in cui un certo numero di uomini sono uniti insieme sotto l'autorità di un sovrano, al fine di godere, favoriti dalla sua protezione e dalla sua sollecitudine, di quella sicurezza e felicità che mancano allo stato di natura" La formula di Diderot vi può sembrare superata dai tempi, ma forse lo è in realtà molto meno di quanto sembri in un primo momento; gli uomini ora non sono riuniti sotto l'autorità di un sovrano, ma sotto quella di pochi politici; le indulgenze oggi sono dispensate non dal sovrano ma dal politico. Perchè