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Scopri se la tua scuola è sicura

«La normativa del 2008 è molto diversa da quella che si applicava 50 anni fa. L’ingegneria sismica è una scienza piuttosto recente, e allora si sapeva molto meno di quanto si sa oggi. Le leggi attuali sono molto più avanzate, con criteri di progettazione diversi e una maggiore cura dei particolari costruttivi. Inoltre una struttura con più di 50 anni va controllata, per verificare qual è lo stato di conservazione dei materiali e se vi sono segni di deterioramento».
 
I dati del MIUR sottolineano non solo gli interventi necessari per la messa in sicurezza delle scuole ma confermano anche seri problemi strutturali: degli oltre 41.000 edifici scolastici statali, una indagine diffusa dal Censis stima che in 24.000 gli impianti (elettrici, idraulici, termici) non funzionano, sono insufficienti o non sono a norma. 
 
Sono 9.000 le strutture con gli intonaci a pezzi. In 7.200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture. Sono 3.600 le sedi che necessitano di interventi sulle strutture portanti e 2.000 le scuole che espongono i loro 342.000 alunni e studenti al rischio amianto. 
Edifici malandati e vetusti: più del 15% è stato costruito prima del 1945, altrettanti datano tra il ’45 e il ’60, il 44% risale all’epoca 1961-1980, e solo un quarto degli stabili è stato costruito dopo il 1980. 
Anche la manutenzione ordinaria è una priorità: per il 36% degli edifici è prioritario avviare lavori di manutenzione straordinaria. Ma nella maggioranza dei casi (il 57%) l’esigenza è dare continuità agli interventi di manutenzione ordinaria.

Quasi tremila scuole si trovano in zone a elevato rischio di terremoti, ma non sono state nè progettate nè adeguate alle norme antisismiche.  

Norme antisismiche che in realtà sono tutt’altro che recenti ma che ancora faticano ad essere applicate, malgrado diversi eventi catastrofici abbiano avuto luogo negli ultimi anni (vedi ad esempio la tragedia della scuola di Amatrice o quella di San Giuliano di Puglia, in cui perse la vita una classe intera di studenti e una maestra).

Alcuni istituti risultano essere in coabitazione nella stessa struttura, come ad esempio scuole elementari, insieme a una materna e a un istituto professionale.

Il MIUR fa presente che: «I dati presenti in anagrafe sono inseriti dagli enti locali ai quali compete la gestione degli edifici», ovvero «i comuni per le scuole del primo ciclo e le province per le scuole del secondo ciclo». In alcune occasioni le informazioni sono mancanti, e questo significa che «l’ente locale competente, al momento dell’inserimento dei dati, non ha indicato nulla», dunque è a esso che vanno imputate eventuali mancanze o errori.
Controlla se la tua scuola è antisismica





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